Il Castello oggi
Il castello, sito all'estremità del borgo, costituisce un ottimo esempio di come le novità introdotte dalle moderne tecniche di difesa cinquecentesche, siano messe invece al servizio di un sontuoso palazzo concepito con scopi sostanzialmente residenziali. Realizzato totalmente in pietra grigia, mostra come anche l'architettura militare possa essere piegata a intenti di sobrietà ed eleganza formale. La pianta è quadrata e ha agli angoli torri poco sporgenti, che ricordano nella punta aguzza i moderni bastioni; due recinti continui delimitano un basamento scarpata, al di sopra del quale corre una prima fila di finestre dal profilo rettangolare, come nel piano nobile di un palazzo di città. Un'altra serie di finestre più piccole e quadrate si colloca appena al di sotto del coronamento con beccatelli e merli. Come ogni castello che si rispetti il palazzo è totalmente circondato da un ampio fossato, sul quale si adagia il ponte levatoio che conduce all'ampio vestibolo centrale. Attraverso uno scalone si raggiunge il piano nobile, le cui pareti sono ornate con affreschi e impreziosite con iscrizioni in marmo e con i ritratti dei signori di Vignanello. Di particolare rilievo è il fregio monocromo che orna il salone e che appartiene al periodo di Beatrice e Ortensia Farnese, come testimoniano le imprese araldiche con i gigli, mentre le volte delle camere furono affrescate nel 1725, in occasione di una visita di Papa Benedetto XIII e recano gli stemmi di Francesco Maria Ruspoli e della moglie Maria Isabella Cesi.
Il Giardino all'italiana
Il Castello Ruspoli è arricchito da uno fra i meglio conservati e più sofisticati giardini all'italiana rinascimentali, commissionato da Alfonso Marescotti e dalla moglie Giuliri Baglioni nella seconda metà del XVI secolo. La realizzazione del giardino si protrasse poi nel periodo in cui il castello fu retto da Marco Antonio Marescotti, che aveva sposato Ottavia Orsini. figlia di Giulia Farnese e Vicino Orsini, il committente dei più noti giardini di Bomarzo. Fu proprio Ottavia, probabilmente, a concepire lo splendido giardino per il quale ella ottenne, con l'intercessione del cardinal Farnese, l'approvvigionamento idrico dalla vicina Corchiano.