L'importante città etrusca di Vulci è situata tra i comuni di Montalto di Castro e Canino, in una zona oggi disabitata. Sorgeva non lontano dal mare, sulla riva destra del fiume Fiora, ed era nota nel mondo antico per i commerci, l'artigianato e l'agricoltura. Oggi i resti, etruschi e romani, di questo importante centro abitato sono un parco archeologico aperto al pubblico, uno dei più importanti del Lazio. Qui si possono ammirare la cinta muraria e le porte di accesso alla città, il tempio Grande, con basamento in blocchi di tufo rivestito, dedicato a divinità a noi ignote, un edificio termale, con nicchie per statue alle pareti, e una basilica tardo romana, da identificare. Proseguendo lungo il decumano massimo, la strada che attraversa la città, si incontra la domus del Criptoportico, realizzata tra la fine del II e gli inizi del I secolo a.C., con il Mitreo, caratterizzato da un altare addossato al muro perimetrale in cui è ricavata una nicchia per l'alloggiamento della statua di culto. Nella necropoli orientale (anche detta di Ponte Rotto) si incontrano alcune tra le più irnportanti tombe etrusche vulcenti, quali il principesco tumulo della Cuccumella, la tomba delle Iscrizioni e la celebre tomba Francois, visitabili solo se accompagnati da una guida. Il vicino castello della Badia, a pochi metri dall'ingresso del parco, è sede del Museo nazionale archeologico, nel quale sono esposti i reperti più interessanti trovati durante gli scavi archeologici di Vulci.